Reti di donne dalla Mitteleuropea agli Stati Uniti: incroci tra istanze culturali e impegno politico, 1890-1950/Networking Women: Intersecting Cultural and Politcal Debates between the Anglo-American and Mid-Europeans Worlds (1890-1950)

Testo italiano

Il gruppo di ricerca si propone di concentrare l’attenzione su alcune figure di donne rappresentative del periodo 1890-1950, quali Muriel Rukeyser, Vera Brittain, Winifred Holtby, Rebecca West, Lady Rhondda, Kate O’Brien, Rosa Mayreder, Elsa Asenijeff, Irma von Troll-Borostyani, Leonor Fini, Anita Pittoni, e di ricostruire l’identità dei loro spazi culturali (o “localities”): riviste, circoli, associazioni a New York, Londra, Dublino, Vienna, Salisburgo e Trieste. In qualità di scrittrici, poete, artiste, editrici e giornaliste, queste donne hanno rivestito un ruolo chiave nell’affermazione di movimenti culturali di avanguardia, rendendosi promotrici di una intensa rete di rapporti politici, culturali e letterari che la storiografia ufficiale ha ignorato e rimosso.
La ricerca, articolata in diversi ambiti di studio, corrispondenti a diversi luoghi fisici e culturali, trova interessanti punti di incontro nei seguenti obiettivi comuni:  riesaminare fonti primarie edite e inedite, e riscoprire materiali culturali poco studiati rispetto all’apporto teorico e pratico fornito alla cultura modernista;
individuare le intellettuali il cui contributo alla cultura del Novecento è stato finora trascurato; ricostruire la rete internazionale di relazioni culturali, politiche e letterarie create o mediate da queste donne; investigare le connessioni tra creatività artistica e impegno politico.
La ricerca di Gigliola Sacerdoti Mariani studierà la corrispondenza inedita e le note manoscritte della scrittrice americana Muriel Rukeyser (si vedano le schede nella base di dati Reti di donne, URL: http://reti.unimc.it). Lavorando sulle carte dell’autrice (“luoghi d’incontro”, appunto) si potranno seguire i molteplici fili dialoganti che la legano agli intellettuali, alle idee, agli avvenimenti e alle opere artistiche della sua epoca. Risulterà così evidente come l’orientamento di sinistra di Rukeyser sia maturato non tanto attraverso lo studio della dottrina politica, quanto piuttosto in risposta alle ingiustizie sociali; appariranno quindi chiare le motivazioni per cui la scrittrice sostenne le tendenze più importanti del Modernismo, sfidandole allo stesso tempo.
Ornella De Zordo e Ilaria Sborgi ricostruiranno la rete di relazioni tessuta intorno al settimanale femminista Time and Tide da scrittrici quali Vera Brittain, Winifred Holtby, Rebecca West, Naomi Michinson, Lady Rhondda, Sylvia Townsend Warner e Storm Jameson, le quali analizzarono criticamente la cultura e la politica britannica tra le due Guerre. Saranno focalizzate le modalità con cui queste scrittrici e attiviste del femminismo e del pacifismo hanno trattato le questioni dell’arte e della letteratura – con recensioni, saggi, corrispondenze e con la pubblicazione di testi contemporanei – e hanno così partecipato al dibattito modernista. Il progetto di Ornella De Zordo e Ilaria B. Sborgi prenderà inoltre in esame il contributo delle donne, in particolare quello di Kate O’Brien, alla rivista The Bell (1940-1954), un mensile letterario e culturale che trattava anche argomenti politico/sociali e che condusse una campagna contro la rigida censura promulgata dal nuovo Stato irlandese. La ricerca di Francesca Ditifeci studierà la corrispondenza sia edita che inedita della scrittrice americana Laura Riding Jackson al fine di ricostruire e successivamente analizzare i rapporti esistenti tra lei ed alcuni intellettuali inglesi ed americani quali Gertrude Stein e Robert Graves, onde inserire il suo contributo nel complesso contesto politico, sociale e culturale degli anni trenta.
La ricerca di Rita Svandrlik ricostruirà l’ambiente di importanti intellettuali, attive prevalentemente nella Vienna di fine-secolo, metropoli europea di confine, al culmine del suo sviluppo storico-culturale e straordinario polo di attrazione. Il lavoro sarà volto a illuminare l’attività che ancora risulta in ombra di quei gruppi di donne che furono in contatto costante con le intellettuali europee e americane. Impegnate su molteplici fronti, si mossero, in particolare, intorno alla rivista Neues Frauenleben, di cui una della più importanti ispiratrici fu Rosa Mayreder. L’analisi dell’opera e delle attività culturali di Elsa Asenijeff (Vienna/Lipsia) e di Irma von Troll-Borostyani (Budapest/Salzburg) consentirà di ricostruire le strategie individuate dalle autrici per autorappresentarsi e dare forma a un’esistenza sradicata ed eccentrica.
Nella ricerca di Ernestina Pellegrini, incentrata su Trieste come crocevia etnico e culturale – nella sua anomalia ed eccentricità – verranno esplorate le parabole biografiche e artistiche di alcune intellettuali impegnate in diversi campi artistici (Delia Benco, Anita Pittoni, Elody Oblath Stuparich, Leonor Fini). Dalla miscela di cultura italiana, tedesca e slovena con sfumature americane e parigine emergerà una fitta rete di traduzione e scambio geo/grafico.
L’originalità della ricerca consiste nel fatto che si muove in direzioni multiple, tocca aree politico-culturali profondamente diversificate del Novecento e mette a confronto modernismi anche in apparenza lontani, europei ed americani. Se il perdurante dibattito critico a livello internazionale si è dedicato alla ridefinizione del termine “Modernismo”, la nostra ricerca si confronterà con tale dibattito, mettendo a fuoco la complessità delle dinamiche culturali del periodo in esame, rileggendo il rapporto riccamente sfaccettato che le intellettuali sopra citate stabilirono tra l’arte e la politica, là dove cercarono di definire nuove forme di autorappresentazione, destrutturando gli stereotipi di genere e aderendo a una cultura internazionale di femminismo e di pacifismo.
 

English text

This research group will deal with certain representative figures of the period 1890-1950 such as Muriel Rukeyser, Vera Brittain, Winifred Holtby, Rebecca West, Lady Rhondda, Kate O’Brien, Rosa Mayreder, Irma von Troll-Borostyáni, Elsa Asenijeff, Leonor Fini, Anita Pittoni, and will reconstruct their cultural spaces or “localities” (clubs, journals, associations in New York, London, Dublin, Vienna, Salzburg and Trieste). As writers, poets, artists, publishers and editors, these women played key roles in the spreading of cultural movements and avantgardes, and were promoters of an intense network of political, cultural and literary relations that were nearly invisible, or rendered invisible by official historiography. The main focus of this research will therefore include: a) the re-examination of available primary sources and the recovery of variously neglected cultural materials; b) the singling out of women whose contribution to the shaping of 20th-century culture has been until now largely ignored; c) the reconstruction of the international and supra-national network of cultural, political and literary relationships set up and mediated by these women; d) the investigation of the continuities between artistic creativity and social/political commitment.
Gigliola Sacerdoti Mariani’s research will deal with the unpublished correspondence and manuscript notes of the American writer Muriel Rukeyser (see the records in the Newtworking Women database. URL: http://reti.unimc.it). Through those papers (“meeting places”, indeed!) one can follow the multiple threads of discourse connecting Rukeyser with people, ideas, events, artworks of her time; one can also evince how her leftist orientation did not mature through studying party doctrine, but through responding to public injustices; one can understand why she encouraged the most important tendencies of Modernism and yet challenged it.
Ornella De Zordo and Ilaria B. Sborgi’s research will reconstruct the network of relationships woven around the weekly feminist journal Time and Tide by writers such as Vera Brittain, Winifred Holtby, Rebecca West, Naomi Michinson, Lady Rhondda, Sylvia Townsend Warner, and Storm Jameson, who contributed to its questioning of British culture and politics between the two World Wars. A major focus will be on the ways in which these feminist and pacifist writers and activists, during the Twenties and Thirties, addressed literature and art – with reviews, essays, correspondence, and the publication of contemporary texts – thus participating in the Modernist debate. Their project will also deal with women’s contribution, and particularly Kate O’Brien’s, to The Bell (1940-1954), a monthly literary and cultural journal which offered commentary on social/political issues, and conducted a campaign against the narrow-minded literary censorship introduced by the new Irish State. Francesca Ditifeci's research will deal with both the published and the unpublished correspondence of the American writer Laura Riding Jackson in order to reconstruct and to analyse her relationship with some American and European intellectuals (such as Gertrude Stein and Robert Graves) and to frame her contribution into the social, cultural and political context of the Thirties.
Rita Svandrlik’s project will reconstruct the environment of important intellectuals working prevalently in the great European “frontier” capital, Vienna, which was an authentic pole of attraction in the early 20th century. Her research will shed light on the multicultural activities of highly active circles formed around magazines such as the feminist Neues Frauenleben, and figures such as Rosa Mayreder. The analysis of the work and cultural activities of Elsa Asenijeff (Vienna/Leipzig) and Irma von Troll-Borostyani (Budapest/Salzburg) will allow to reconstruct the strategies through which they shaped and represented their displaced existences.
Ernestina Pellegrini’s research, centered on Trieste as a complex ethnic and cultural crossroad, will explore the biographical and artistic parabolas of some intellectuals engaged in various fields of artistic endeavor (Delia Benco, Anita Pittoni, Elody Oblath Stuparich, Leonor Fini) in a blend of Italian, German and Slovenian cultures with American and Parisian overtones, and through a dense network of translation and geo/graphical exchange.
The originality of the research consists in its multidirectional movement which will touch on profoundly diversified political and social areas of 20th-century Europe and U.S.A., by comparing apparently different Modernisms.
If the ongoing international critical debate has been devoted to the redefinition of the term “Modernism”, our research will enter this debate, by focusing on the complexity of the cultural dynamics in the period under scrutiny and by re-reading the multifaceted relationship which the intellectuals mentioned above established between art and politics with their attempt to define new forms of self-representation by questioning gender stereotypes, and with their support of the international culture of feminism and pacifism.